Introduco il post con una breve ma significativa classificazione nel settore di chi lavora sul web, pubblicizzando sui propri account social, prodotti, beni e servizi.
Queste persone, comunemente chiamate influencers perché hanno la capacità di “influenzare” l’opinione e le idee degli utenti che usufruiscono dei loro contenuti, si suddividono in micro categorie in base ai followers che hanno sul proprio account social:
- Instagrammers (da 50 a 20.000 followers)
- Micro influencers (dai 21.000 ai 100.000)
- Influencers (dai 101.000 ad un milione)
- Web stars (da un milione di followers in poi)
Nei primi tempi del boom di Instagram, era nota l’idea che più seguaci al profilo si possedevano, più successo si riscontrava e di conseguenza si risultava appetibili agli occhi del brand. Con il tempo, questo concetto si è rivoluzionato e gli stessi brand hanno capito che in realtà è proprio nel settore di nicchia che devono puntare. Faccio un esempio pratico: il marchio Puro Bio vuole avvalersi dell’influencer marketing per sponsorizzare il lancio sul mercato del nuovo burro di cacao. La scelta da fare è tra:
- @Clarissa Marchese (clarissamarchese), account da un milione 200 mila followers di una content creator lanciata dal programma televisivo “Uomini e Donne”
- @ Elisabetta Pistoni (elisabetta_pistoni), fashion e beauty influencer con 67mila follower
Diminuendo ancora di più le cifre, troviamo un satellite di you tubers ed instagrammers che hanno dai 10.000 followers in più ed hanno incentrato i loro canali solo sulla cosmesi.
Ovviamente la scelta cade sulla seconda e terza opzione, perché gli influencers di nicchia hanno una audience realmente interessata solo ad un argomento specifico , di conseguenza realmente interagiscono con la pubblicità e sono invogliati ad acquistare il prodotto.
Il big account dispone invece di una audience molto variegata e magari poco interessata al biologico; ne consegue che il brand rischierebbe di sprecare i propri soldi investiti in quella determinata campagna pubblicitaria.
Secondo uno studio effettuato da Mention,
i micro influencers sono percepiti come “l’amico della porta accanto”che dà consigli affidabili e nel quale mi posso rispecchiare: attraverso i commenti e i direct di instagram , si crea con essi un rapporto confidenziale e l’utente – consumatore , guidato dai consigli dell’influencer, è realmente invogliato ad acquistare un determinato prodotto e/o servizio.
Come trovare i micro influencers?
Al di là di piattaforme nate per mettere in contatto aziende e chi lavora nel web marketing (Buzzoole e Fly Trendy), il metodo più logico e tradizionale è quello manuale, ovvero scrivere nel motore di ricerca di Instagram e You Tube le parole chiave di interesse precedute dall’hashtag.
I criteri di scelta dei micro influencers sono:
1)competenza
2) autorità
3) affidabilità
Gli utenti di Instagram e You Tube da convertire in potenziali consumatori devono stimare e potersi fidare di chi sta cercando loro di vendergli il prodotto o servizio:
soprattutto seguendo questi ultimi parametri la campagna sarà performante e con un buon ROI.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!